La Corrente dell'Astrattismo
Gli Esordi dell'Arte Astratta con Vasilij Kandinskij
Agli inizi del Novecento il mondo dell'arte vive un'eccezionale vivacità, per merito delle numerose avanguardie che s'impongono all'attenzione del pubblico.
Sono gli anni in cui brilla il talento dei futuristi italiani, s'affacciano alla ribalta i pittori fauves, gli animali selvaggi come erano chiamati in termini dispregiativi Matisse e compagni, che sconvolgono il pubblico con i loro colori, ed i cubisti che s'interrogano su come rappresentare su tela la relatività del mondo.
In tale clima eccezionalmente ricco di stimoli operano anche i pittori astratti i quali cercano, ognuno dal proprio punto di vista, di separare l'arte dalla rappresentazione della realtà per legarla allo spirito. Il movimento dell'astrattismo beneficia, infatti, del contributo di diversi esponenti che nel corso dei decenni donano nuova linfa alla corrente artistica, ma prima di parlare delle correnti multiformi è necessario un richiamo alle origini.
Il primo periodo dell'astrattismo vede come figura di riferimento il pittore russo Vasilij Kandinskij che con le sue celebri macchie di colore arriva direttamente all'animo del pubblico. Per certi versi Kandinsky prosegue l'opera intrapresa dai pittori fauve riempiendo le tela di macchie il cui significato non è immediatamente comprensibili dall'occhio umano, bensì va percepito con i sensi.
Acquerelli e pennelli non sono impiegati da Kandiskij per riprodurre la realtà, quanto piuttosto per far emergere emozioni nella persona che ammira i quadri del Maestro, il quale ha introdotto il linguaggio non figurativo nel mondo dell'arte.